Come diventare un creativo? Ecco le 10 regole d'oro da per diventare un buon creativo tratte dal libro di Frèdèric Beigbeder intitolato “Lire 26.900" ora “Euro 13.89″ Edizioni Feltrinelli
1] Un buon creativo non si rivolge ai consumatori, ma alle venti persone che a Parigi potrebbero dargli lavoro (i direttori creativi delle venti migliori agenzie pubblicitarie). Di conseguenza, ottenere un premio a Cannes o all’Art Directors Club è ben più importante che far guadagnare fette di mercato al proprio cliente.
2] La prima idea è sempre la migliore, ma bisogna sempre esigere tre settimane di tempo prima di presentarla.
3] La pubblicità è l’unico mestiere in cui si è pagati per fare peggio. Quando proponi un’idea geniale e il tuo cliente vuole rovinartela, pensa intensamente al tuo stipendio, poi butta giù in trenta secondi una cagata sotto sua dettatura e aggiungi delle palme nello storyboard per andartene una settimana a girare il film a Miami o Città del Capo.
4] Arrivare sempre in ritardo alle riunioni. Un creativo puntuale non è credibile. Entrando nella sala dove tutti lo aspettano da tre quarti d’ora, il creativo non deve assolutamente scusarsi, piuttosto dire: “Buongiorno, posso dedicarvi al massimo tre minuti”. Oppure citare questa frase di Roland Barthes: “Non è il sogno che fa vendere, è il senso” . (Variante meno chic: citare “la bruttezza si vende male” di Raymond Loewy). I clienti si convinceranno di aver speso bene i loro soldi. Non dimenticate mai che i clienti si rivolgono alle agenzie perché sono incapaci di produrre idee, che di questo soffrono e per questo ce l’hanno con noi. Ecco perché i creativi devono disprezzarli: i product manager sono masochisti e gelosi. Ci pagano per umiliarli.
5] Quando non si è preparato nulla, bisogna parlare per ultimi volgendo a proprio vantaggio quello che hanno detto gli altri. In qualsiasi riunione è sempre l’ultimo che parla ad avere ragione. Non perdere mai di vista che lo scopo di una riunione è che gli altri si fottano.
6] La differenza tra un senior e un junior è che il senior è pagato meglio e lavora meno. Più sei pagato più ti danno ascolto, e meno parli. In questo mestiere, più sei importante e più ti conviene stare zitto, perché meno apri bocca e più passi per geniale. Corollario: per vendere un’idea al DC (direttore creativo), il creativo deve SISTEMATICAMENTE far credere al DC che è stato il DC stesso ad averla. Per questo deve introdurre i suoi interventi con frasi del tipo: “Ho riflettuto a lungo su quello che mi hai detto ieri e…”; oppure: “Ho sviluppato la tua idea dell’altro giorno e…” o ancora “Sono tornato sulla pista iniziale e…”, mentre, naturalmente, è ovvio che il DC non ha detto niente ieri, nè ha avuto alcuna idea l’altro giorno e ancor meno ha aperto piste possibili.
6 bis] Altro modo per riconoscere un junior da un senior: il junior racconta barzellette divertenti che non fanno ridere nessuno, mentre il senior fa pessime battute alle quali tutti ridono.
7] Coltiva l’assenteismo, arriva in ufficio a mezzogiorno, non rispondere mai quando ti salutano, prendi tre ore di pausa pranzo, non farti mai trovare alla tua scrivania. Alla minima osservazione, rispondi: “Un creativo non ha orari, solo ritardi”.
8] Non chiedere mai a nessuno un parere su una campagna. Se chiedi il parere di qualcuno, rischi SEMPRE che te lo dia. E una volta che te l’ha dato, è IMPOSSIBILE non tenerne conto.
9] Ognuno fa il lavoro del suo superiore. Lo stagista fa il lavoro del copy che fa il lavoro del suo direttore creativo, che fa il lavoro del presidente. Più sei importante, meno sgobbi (vedi sesto comandamento). Jacques Séguéla ha campato vent’anni su LA FORZA TRANQUILLA, una formula di Léon Blum ripresa da due creativi della sua agenzia finiti nel dimenticatio.
Philippe Michel è noto al grande pubblico per i manifesti DOMANI TOLGO IL PEZZO DI SOPRA, DOMANI TOLGO IL PEZZO DI SOTTO, un’idea del suo impiegato Pierre Berville. APPIOPPA tutto il tuo lavoro a uno stagista: se ti piace, te ne attribuirai il merito; se non funziona, sarà lui a essere licenziato. Gli stagisti sono i nuovi schiavi: non remunerati, passibili di ogni sopruso, licenziabili dall’oggi al domani, portatori di caffè, fotocopiatori a due zampe, usa e getta come i rasoi Bic.
10] Quando un collega creativo ti sottopone un buon annuncio, non mostrare assolutamente ammirazione per la sua trovata. Digli che è una merda, che è invendibile, che è roba vecchia, vista e stravista, o scopiazzata da una campagna inglese. Quanto ti porta un annuncio che fa cagare, digli “ottima idea” e fingiti invidioso.
10 gennaio 2009
Come diventare un creativo. Le dieci regole d'oro
Pubblicato da Ago alle 18:40
Etichette: come diventare un creativo, decalogo del buon creativo, dieci regole per diventare un ottimo creativo, Frèdèric Beigbeder, le dieci regolo d'oro del creativo
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11 commenti:
Decisamente tagliente e (naturalmente) molto più corrispondente al vero di quanto si creda ;)
Libro del 2001 a quanto sembra: credo di aver trovato una lettura interessante. Grazie :D
@Francesco
Ti consiglio vivamente di leggerlo, io l'ho letto tutto d'un fiato è davvero appassionante, ironico anche se mooooltooo cinico.
ciao Ago e complimenti anche a te per il lavoro che fai con il tuo blog.
Gran bel decalogo.
Alcuni consigni sono davvero utili e veritieri...
Mi sono molto divertito e l'ho mandato in giro agli amici, avrai un aumento di traffico ;)
@TuttoVolume
@Andrea
@T3minator
@Maurizio
Grazie ragazzi!
Ein Italia le cose vanno anche peggio...
Alex
Ciò che si dice sugli stagisti è completamente vero!
Ecco il blog che fa per me..Ancora una volta, un buon vecchio amico, traccia la strada giusta per me ;) è giunto il momento di seguire questo blog..!!
@Dario ;)
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